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 LA GERMANIA DALLA CADUTA DEGLI SVEVI ALLA FINE DEL XIII SECOLO

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LA GERMANIA DALLA CADUTA DEGLI SVEVI ALLA FINE DEL XIII SECOLO  Empty
MessaggioTitolo: LA GERMANIA DALLA CADUTA DEGLI SVEVI ALLA FINE DEL XIII SECOLO    LA GERMANIA DALLA CADUTA DEGLI SVEVI ALLA FINE DEL XIII SECOLO  Icon_minitimeVen Lug 02, 2010 7:35 am

Dopo la morte di Corrado IV e di suo figlio Corradino, in Germania venne a crearsi un lungo periodo (1254-1273), denominato Grande Interregno, durante il quale il trono imperiale restò vacante. Al termine di questo periodo, per motivi di politica internazionale, venne decisa l’elezione di un nuovo imperatore. Venne scelto per ricoprire questa importante carica, un piccolo feudatario, il signore del piccolo territorio di Habsburg, in Svevia: Rodolfo di Asburgo. Cauto e riflessivo, egli aveva partecipato alla spedizione in Italia organizzata da Corradino, riuscendo a stento a salvare la propria vita. Memore di questo, nel corso del suo regno, egli si guardo sempre dall’immischiarsi nelle questioni italiane, curandosi nel contempo di non entrare in contrasto con i grandi principi tedeschi che lo avevano nominato imperatore. Seppe tuttavia trarre il massimo vantaggio dal poco potere che la sua carica offriva all’epoca, puntando al rafforzamento del proprio casato. I principi tedeschi dimostrarono una notevole gelosia nei confronti del re di Boemia Ottocaro per la potenza da lui raggiunta. Sfruttando questa gelosia, Rodolfo li indusse a muovere guerra contro il re, che rimase ucciso in battaglia. Dai territori acquisiti come bottino di guerra, l’imperatore ritagliò per se il Ducato d’Austria, la Stiria, la Carinzia, la Carniola ed il Tirolo. In questo modo entrò a far parte del novero dei grandi principi dell’Impero, fondando la casa di Asburgo, che regnerà senza interruzione fino al 1918. La sua stessa politica prudente, venne poi proseguita dal figlio Alberto, suo successore, che morirà nel 1308. Mentre nella parte più meridionale della Germania iniziava a costituirsi il nucleo storico del futuro Impero Asburgico, l’impero tedesco si andava indebolendo ad Occidente. In Francia, infatti, il Regno di Arles, il Regno di Borgogna e la Lorena, caddero sotto l’influenza della monarchia francese, dalla quale sarebbero poi stati assorbiti. Sotto il regno di Rodolfo, ebbe inizio la lotta dei cantoni della Svizzera per il raggiungimento dell’indipendenza. Ad Est si assistette ad una ripresa della spinta verso Oriente, il Drang nach Osten. Mentre gli imperatori tedeschi cercavano di accrescere la loro potenza in Italia, i principi feudali trovarono il modo di incrementare il proprio potere oltre il fiume Elba. L’aggressione tedesca ebbe inizio nel 1147, quando un esercito di 60.000 uomini attaccò gli Obodriti, una popolazione slava stanziata lungo il basso corso dell’Elba. Essi si batterono coraggiosamente resistendo a lungo, guidati dal principe Niklot, caduto in combattimento nel 1160. Dopo la loro definitiva sconfitta, sul territorio obodrita venne costituito verso il 1170, il Ducato di Mecklemburgo, con popolazione mista slavo-tedesca. Qui venne fondata la città di Lubecca, che diverrà il più importante centro commerciale del Mar Baltico, e l’avamposto della penetrazione tedesca in quel mare. Nello stesso periodo, avvenne la penetrazione nel territorio dei Pomoriani, dove venne costituito il Ducato di Pomerania. Ma il possedimento tedesco oltre l’Elba di maggiori dimensioni fu il Mangraviato di Brandeburgo, costituito intorno al 1170 sul territorio precedentemente appartenente ai Liutizi e ai Lausizi, che si estendeva dall’Elba all’Oder, comprendendo la città di Berlino, fondata nel 1224 sul fiume Spree. Nei nuovi territtori assoggettati, giunsero dalla Germania un gran numero di cavalieri senza terra che si ritagliarono grossi feudi, coltivati dalle popolazioni locali o dai contadini tedeschi giunti a colonizzare le nuove terre. Vennero costituite delle comunità rurali, nelle quali gli appezzamenti di terra erano di uguali dimensioni per tutti i coloni. Questi ultimi ottennero il diritto di trasmettere in eredità il proprio podere dietro il versamento di un canone. Grazie a questo sistema, l’agricoltura subì un notevole incremento. Dopo una serie di sommosse da parte dei popoli slavi, soffocate dai tedeschi con durissime repressioni, le due popolazioni si fusero portando all’introduzione nell’area compresa tra l’Elba e l’Oder, di forme politiche, giuridiche ed economiche più avanzate. Vi fu un aumento della popolazione notevole, corrispondente alle migliorate condizioni economiche della regione. La conquista dei territori oltre l’Elba, servì ai tedeschi come trampolino di lancio per la succesiva espansione verso Nord, in direzione del Mar Baltico. Quest’opera venne condotta principalmente da due ordini religiosi-militari: i cavalieri portaspada e i cavalieri dell’Ordine Teutonico. Nel 1237 questi due gruppi si fusero nell’Ordine Teutonico, che con la scusante di evangelizzare le popolazioni locali, conquistarono vastissime aree. Essi trascurarono l’agricoltura, governando i territori sotto il loro dominio, nel tipico sistema feudale e trattando le popolazioni di quelle regioni con estrema brutalità. Non tentarono mai di fondersi con i locali, determinando in tal modo la rovina del loro territorio. I paesi baltici erano abitati da pacifiche popolazioni di origine indoeuropea, come ad esmpio i Prussiani, dai quali,in seguito, gli invasori avrebbero preso il nome,o finnica. Queste genti vivevano organizzate in tribù, in modo tale che, a parte i Prussiani, non furono in grado di opporsi ai tedeschi. La grande invasione ebbe inizio nel 1201, quando il canonico Alberto di Brema, ordinato vescovo della Livonia, organizzò un esercito crociato, sbarcando con esso alla foce della Dvina dove fondò la città di Riga. In seguito assoggettò la Livonia e la Curlandia, che divennero domini dell’Ordine Teutonico. Poco tempo dopo venne conquistata anche la Prussia, dove però la resistenza della popolazione si protrasse per circa 50 anni, dal 1230 al 1284, terminando con lo sterminio della maggior parte di essa. Ad Occidente i cavalieri dell’Ordine Teutonico conquistarono gran parte della Pomerania, mentre ad Oriente vennero bloccati dai Russi, che, guidati dal principe Alexander Nevskij, li sconfissero nella famosa battaglia del Lago Peipus. Con questa disastrosa sconfitta ebbe termine la spinta verso Oriente, ma non l’espansione teutonica, che riprese nel XIV secolo con l’occupazione di una parte della Lituania. L’Ordine Teutonico fondò sul Baltico una serie di città emporio, per mezzo delle quali esercitò un notevole commercio di cereali, ambra, legno ed altri prodotti. Perso ormai il proprio carattere religioso, esso entrò in diretta concorrenza commerciale con le ricche città commerciali del Nord, collegate tra loro nella Lega Hanseatica. Il dominio dei cavalieri teutonici nella regione baltica, ebbe termine nel XV secolo sotto i colpi congiunti di Polonia e Lituania.
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