bambini parlano attraverso la loro corporeità; dichiarano ciò che piace o che li mette a disagio, che li diverte o che li disgusta, che li incuriosisce o li annoia. Esprimono ansie, tristezze, preoccupazioni, gioie ed entusiasmi. Con tutta la potenza delle loro emozioni. Si arrabbiano profondamente, si rattristano, si appartano ammutoliti, protestano furiosi e vulcanici. Gioiscono, ridono, corrono inarrestabili facendo scherzi, o scappando dai richiami.
Il corpo è il centro di ogni approccio con l'esterno e da esso dipende il senso della realtà: dal corpo dipende l’immergersi nel mondo delle cose. Per questo, i bambini hanno il linguaggio di ciò che fanno. Se a volte pretendono e non aspettano, altre volte hanno risposte che vanno ben al di là delle nostre domande e sorprenderci è una loro nobile virtù. Si calano in stupefacenti osservazioni, in momenti di salda condivisione. Sono l’evoluzione, le gemme sacre del nostro futuro.b
L’incontro con gli altri mostra la forza vitale che fa confrontare con l’esterno. I bambini insegnano la convivenza. Ci obbligano alla massima attenzione. a sentire le cose esterne vicine e non aliene da noi, a non distogliere gli occhi da ciò che ci accade e, talvolta, a ricercare delle lenti apposite per comprenderli. Possiamo dimostrarci pronti ad aiutarli, ad incuriosirli, ad accompagnarli nella scoperta e nella costruzione del loro cammino, con la massima chiarezza. Loro, porgendo quello che sentono, si fanno comprendere attraverso ciò che danno